Partecipanti PS: Gianluca P.

Partecipanti gruppi esterni: Ottavia P. (speleo CAI Lovere), Daniele P. Lilian (gruppo grotte Gallarate).

Oggi ci fanno compagnia i ragazzi del gruppo grotte Gallarate e siamo in quattro, manca Alessandro che all’ultimo ha avuto un imprevisto.

L’ uscita consiste nel terminare il riarmo a spalmer e vedere la famosa condotta che ci hanno raccontato.

Per le 11 siamo già a spalmer, di acqua non ce n’è molta e ne approfittiamo.

Io faccio sicura mentre Ottavia sale sulla corda vecchia dove in cima c’è un bel moschettone in alluminio fiorito (che non si sa quanto possa tenere), mette un chiodo a metà tiro per sicura e in un attimo arriva all’attacco, ripristina la progressione con la corda dinamica e poi scende (indubbiamente lo stress che qualcosa possa saltare si fa sentire).

A questo punto salgo con Daniele e arrivati in cima, ci troviamo su di una cengia terrazzino concrezionato con una fessura (larga il giusto per caderci) che sbuca sul pozzo da trenta metri.

 Qui c’è uno stupido saltino che porta alla condotta descrittami, mettiamo un chiodo e attacchiamo un’ altro spezzone di corda, entriamo nella condotta (alta 70cm e larga un 90cm a occhio) e iniziamo a lavorarla, dopo qualche metro c’è  uno specchio di acqua… si capisce dove va e se non fosse per l’ aria fotonica e gelida sembrerebbe un sifone di merd…  Continuiamo ad avanzare mazzettando di brutto e all’ultimo vedo che a destra si apre un passaggio dove il soffitto si abbassa e passo giusto giusto.

Davanti a me ci sarà mezzo metro d’ acqua… dopo l’ ultima mazzettata che stacca una bella fetta di roccia vedo che oltre la condotta continua e d’ acqua non ce n’è… al momento non sò se quello che sto facendo sia una gigantesca cazzata ma mi prendo coraggio e cerco di passare… solo il collo e la spalla sono fuori dall’ acqua, oltre continua e un vento raffredda i miei bollenti spiriti esplorativi.

Purtroppo a causa di uno spuntone non riesco a passare, provo per un attimo con la mazzetta ma non ci riesco, l’ acqua la sento gelida e non insisto, esco e con Daniele ricomponiamo il materiale e scendiamo raggiungendo i nostri compagni.

Ritorneremo con attrezzatura adeguata, tuta stagna o muta, di modo che magari qualcuno di più esile possa passare e vedere se ne vale la pena continuare.

Infreddoliti riprendiamo la via per l’uscita e per le 21 siamo fuori.

In loco resta la dinamica ed una statica da 20 in caso continui, vanno portati tre attacchi di acciaio.

Gianluca