Partecipanti: Nicola B. (Progetto Sebino) Ottavia P. (Speleo CAI Lovere)

Ottavia ed Io entriamo in Nueva che sono circa le 10:30. Al volo arriviamo a Bollicine e notiamo con non poco dispiacere che il sifone si è riempito e il passaggio, seppur fattibile, richiede un bel bagno completo. Ottavia fa un buco sulla destra del passaggio all’altezza dell’acqua da usare come riferimento. Ragioniamo per qualche minuto sul da farsi ipotizzando anche di risalire ed andare a vedere un altro ramo che ricordavo andasse rivisto (Fals’aria, poco prima del 170) o addirittura scendere il 170 per indagare un meandro che a rilievo pare interessante. Decidiamo alla fine di tentare bollicine perché comunque verso mezzogiorno un bel bagno tonificante fa sempre bene. Lo superiamo senza nulla (un sacco sarebbe stata una brutta cosa da far passare in queste condizioni) urlando e ridendo come dei matti e partiamo alla volta della testa di Ariasanta. Nel giro di un’oretta, tra sali e scendi nel meandro, arriviamo in cima al ramo. In testa ad Ariasanta c’è il bivio che avevo indagato con Max nel Capodanno del 2017. A ovest c’è un semisifone in cui Ottavia non esita a infilarsi di nuovo. Dopo 25m dritti dritti si ferma per tornare indietro: il cunicolo continua in dimensioni pessime e perennemente bagnate e non avverte nessuna forte corrente d’aria che suggerisca la presenza di qualcosa di serio oltre (che è giustificabile in una stagione intermedia come questa, ma che ad ogni modo non spinge ad indagare un passaggio così pessimo). Il lavoro nel passaggio ovest pertanto lo escludiamo, da rimandarsi a quando Bollicine sarà reso transitabile e con gli attrezzi necessari. Il passaggio est è un meandro con una grossa crosta di fango scavabile con una paletta sulla sinistra. Nonostante anch’esso non abbia molta aria, pare estendersi per diversi metri ed è di certo più approcciabile. Al bivio c’è ancora un tubo non molto lungo (ricordo che la lunghezza del tubo non bastava per svuotare in modo efficiente il passaggio) che avevamo usato Max ed io per svuotare il semisifone a ovest.  Fatto questo, fradici come siamo, decidiamo di uscire al volo per evitare l’ipotermia.

Poi ovviamente finiamo a fare un lungo aperitivo dal Vez.

Nicola