Partecipanti PS: Perucchini Gianluca,  Alberto Consoli (entrambi anche Speleo CAI Lovere)

Partecipanti gruppi esterni: Ottavia Piana(SCLovere), Giorgio Pannuzzo(G.S.B. Le Nottole)

SEGUE REPORT DI GIANLUCA

Ci troviamo come al solito in piazza a Fonteno.

Per le 8.30 siamo già  all’ingresso ed a mezzogiorno arriviamo a destinazione, cioè in zona esplorativa, percorrendo  il ramo Milano-Carugate, che si conferma suggestivo, esplorato per la prima volta da Lorenzo e Marco dello S.C.O.

Successivamente Giorgio, Ottavia  e Francesco avevano continuato l’esplorazione arrivando al camino da risalire ed ad una strettoia che porta ad un’altra risalita.

Giunti a destinazione Ottavia ed Alberto si preparano per la risalita mentre io e Giorgio pensiamo alla strettoia.

La strettoia non sembra impossibil, mi ci infilo per verificare la situazione e capire se serve allargare prima di potersi dedicare alla seconda risalita “della giornata” raccontata e vista solo da Francesco.

E’ transitabile, solo  spostiamo alcuni massi per passare meglio ed iniziamo a rilevare fino al punto della risalita (una ventina di metri).

Il primo tratto Giorgio riesce salendo in contrapposizione e raggiungendo un terrazzino di massi sospesi (ma inquietanti).

Fissiamo una corda di sicurezza e assestiamo i massi in bilico, da lì arrampico ancora un paio di metri su massoni sporgenti, esco dalla vertiale e…arrivo ad un bel salone abbastanza grande!!!

Fisso la corda e sale anche Giorgio, nel frattempo ci raggiunge Alberto. Ci annuncia che loro hanno finito la loro risalita ed escono.

Noi continuiamo: il salone (lo chiamiamo Woda-Woda) è lungo una ventina di metri per otto e una dozzina di metri di altezza. Mica poco!

C’è  un grosso arrivo che sembra dirami in due camini,oltre a un piccolo buco in parete non transitabile ma da sondare. Giorgio mi fa notare che la cosa da vedere per prima sarebbe la continuazione teorica del meandro che però si trova in corrispondenza di una frana sospesa…non bella.

Non perdiamo tempo: lui mi fa da sicura e inizio la risalita.

La maggior parte dei chiodi fissati per i rinvii sanno di vuoto, la roccia non è il massimo anzi salgo con la quasi certezza che qualcosa si stacchi…

Il dubbio è: quando sarò in cima troverò un punto sano per fare l’armo e  scendere??? Mah!!!

Sono fortunato: arrivato in cima trovo una parte sana, in parte a me sento il flusso di aria netta che arriva da un paio di buchi, ma la zona fa paura e bisogna stare attenti a cosa si tocca.

Metto i chiodi e scendo per far salire Giorgio per una controllata e conferma il lavoro un po’ pericoloso, quindi da valutare bene cosa fare.

Sono le 20.00 finiamo il rilievo ed usciamo. Per le 23 siamo cambiati alle macchine.

Purtroppo è tardi per una pizza e andiamo a casa.

Gianluca

SEGUE REPORT OTTAVIA

Ci troviamo alle 7.30 in piazza Fonteno, obiettivo Carugate-Milano: contiamo di fare la risalita dove ci siamo fermati con il rilievo, situata teoricamente sotto a Buco Bata, e di proseguire poi sulla via principale del ramo.

Scendiamo tranquilli e arriviamo all’ultimo punto di rilievo, qui le nostre strade si dividono: io e Alberto che dobbiamo uscire un po’ presto facciamo la risalita, mentre Giorgio e Gianluca proseguono nel ramo.

Risalita-forse-uscita

Attacco la risalita nell’unico punto non concrezionato e sorprendentemente trovo roccia buona, ormai ci siamo abituati alle pareti fragili di questo settore, ma qua è diverso, ci sono strati evidentemente friabili, ma anche strati compatti che mi permettono di salire in tranquillità.

Qualche chiodo e arrivo a soffitto, la via prosegue su massi franati che non paiono molto stabili, poi si restringe, ma comunque transitabile, sempre su frana; non percepisco una netta corrente d’aria, cosa che mi fa un po’ spegnere la speranza di essere vicini a Buco Bata come sembrerebbe rilievo e cartina alla mano, sono comunque sul soffitto di una sala abbastanza ampia, forse quando ci si avvicinerà al restringimento sarà differente.

È quasi ora di uscire per me e Alberto e non mi sento sicura a proseguire sui massi appoggiati col rischio di farli cadere (Alberto è sotto di me alla base del camino…); decidiamo di rimandare a un secondo momento l’esplorazione ed eventuale disgaggio.

Raccogliamo il materiale, andiamo a salutare i nostri compagni che stanno lavorando a 5 minuti di progressione da noi e ci incamminiamo verso l’uscita. Alle 20.00 siamo fuori. 

Ottavia