GRONE – Grotta D12

Partecipanti: Greppi Maurizio (PS/SC Lovere), Efrem Verderio (PS), Andrea Imbriani (PS), Gianluca Perucchini (PS/SC Lovere)

Obiettivo: scavo in passaggio con aria

Altro scenario: rieccoci a Grone!

Per sabato 3 Ottobre era stata pianificata l’esplorazione del ramo LOCOMOTIVA, scoperto in Nueva Vida giusto una settimana prima, ovvero Venerdì 25 Settembre (si invita a leggere il relativo report per tutti i dettagli).

Vecchi e nuovi soci, già stuzzicati dal notevole ritmo di attività delle ultime settimane e dalle confortanti notizie in arrivo dalle grotte in fase di esplorazione, rispondono all’appello ben desiderosi di essere presenti…insomma, c’è un bel fermento in Progetto Sebino e una gran bella atmosfera.

All’appello risponde anche il mitico Giorgio Pannuzzo (il Pannuz) che intende darci manforte accompagnato da altri due soci Nottole curiosi di addentrarsi la prima volta nel labirinto sotterraneo del Sebino che risponde al nome di Nueva Vida.

Questi i partecipanti previsti: Greppi Maurizio (PS/SC Lovere), Claudio Forcella (PS/GS Valle Imagna), Laura Rescali (PS), Sirio Crotti (PS), Efrem Verderio (PS), Gianluca Perucchini (PS/SC Lovere), Giorgio Pannuzzo (GSB Le Nottole) e infine, come detto, altri due soci delle Nottole.

Siamo a Giovedì, con squadre e sacche già pronte.

Il programma prevede la suddivisione in due squadre.

Claudio, Pannuz, Gianluca e i 2 soci Nottole si ritroveranno verso le 9:00 per poi entrare verso le 11:00.

Questioni logistiche di fatto impediscono agli altri un ritrovo in primo mattino (turni di notte, piccolo impegni pregressi, ecc.) e quindi si costituisce una seconda squadra, con ritrovo verso le 12:00 e ingresso alle 13:30, composta da Laura, Efrem, Sirio e il sottoscritto.

L’idea è funzionale anche alla progressione in grotta e alle attività da svolgere: inutile trovarsi in 9 a rallentarsi lungo la forra, meglio consentire agli altri di arrivare prima e di effettuare la topografia dettagliata dei nuovi ambienti scoperti, una adeguata documentazione foto/video ed eventualmente iniziare la risalita. La seconda squadra arriverà comunque nel pieno dell’esplorazione. Inoltre Pannuz e le altre due Nottole hanno tempi di rientro serale più contingentati e quindi forse dovranno uscire prima mentre gli altri potranno proseguire a oltranza nella notte.

Morale della favola: tutti contenti e pronti a gustarsi l’esplorazione.

Unico aspetto da tenere presente: il meteo…

Fino a Giovedì infatti non si nutriva alcun dubbio in merito alla possibilità di effettuare l’esplorazione.

Certo, ci diciamo, il ramo è attivo, ma non c’è alcun rischio di non riuscire ad uscire o di rimanere in difficoltà per una eventuale piena, in fondo è solo prevista un pò di pioggia in un momento in cui il regime idrico interno è diciamo nella media.

Gli aggiornamenti meteo di Venerdì però impongono serie riflessioni e minano le nostre certezze: nuova allerta meteo, questa volta davvero seria, con elevato rischio idrogeologico e con la bergamasca coinvolta in pieno…con pioggia ininterrotta cominciata Giovedì notte e con la previsione di precipitazioni abbondanti fino a Sabato nel primo pomeriggio, il cui culmine dovrebbe verificarsi proprio Sabato mattina con forti temporali.

Ricapitolando: dovremmo entrare nell’abisso con una piena in corso ed affrontare un’esplorazione in un ramo acquatico proprio nel pomeriggio ovvero quando i livelli idrici saliranno a dismisura.

Dalle 17:00 alle 20:00 è un continuo giro di telefonate tra me, Claudio e il Pannuz per confrontarsi e fare il punto, valutare il piano B, il piano C, ecc.

Alla fine conveniamo che è meglio lasciar perdere: pur rimanendo convinti che i rischi siano davvero remoti, è ormai assolutamente certo che non riusciremmo mai a portare a termine l’esplorazione in queste condizioni. Il pozzo da scendere sarebbe impraticabile, la risalita pure; inoltre anche in progressione sarebbe solo un lavone con persino il dubbio sull’effettiva possibilità di superare alcuni passaggi in forra.

Di fatto non porteremmo a casa il risultato e magari andremmo pure a cercarcele.

L’esplorazione a Locomotiva va rimandata.

Mannaggia, che peccato!!!

Va beh…è solo rimandata dai…

E quindi??? Che si fa domani???

: (

Nel frattempo alla malparata, vista l’aria che tira,  Gianluca decide di rinunciare al giorno di ferie che aveva richiesto per non sprecare il bonus.

Pannuz e le due Nottole ripiegheranno su un giretto in Arera.

Claudio, sempre più allertato dalle notizie in arrivo da tutto il Nord Italia e che raccontano di esondazioni, frane, paesi isolati e alberi caduti, entra in modalità “W il Pigiama” e prende la saggia scelta di godersi il caminetto con la moglie restandosene nel suo ameno paesino in quel della Valle Imagna.

Rimaniamo io, Laura, Efrem e Sirio con l’idea di sentirsi l’indomani per valutare delle alternative, sempre ovviamente in base alla situazione meteo.

Alla fine Sabato Laura e Sirio, reduci da un turno di notte al lavoro, guardano fuori dalla finestra in tarda mattinata e, osservando il diluvio, decidono per starsene a casa al calduccio per poi pianificare altri impegni in serata.

Morale: rimaniamo io ed Efrem!

In giro è tutto fradicio…Bueno Fonteno e Nueva Vida manco da prendere in considerazione ovviamente…nel frattempo lo stesso Efrem, passando da Riva di Solto in Località Zù scatta una foto della cascata in piena e ce la inoltra: abbiamo preso la decisione giusta, senza alcun dubbio, la valle è in piena e quindi figuriamoci che inferno dev’esserci laggiù negli abissi!

Che si fa? La cosa più logica sarebbe lasciar perdere…no?

E invece…scatta una mia proposta e…

Taaaaaaccc, ecco organizzata un’altra bella uscitina, potenzialmente utile ed interessante!

Propongo ad Efrem di trovarci nel pomeriggio per andare alla grotta D12 di Grone per intraprendere uno scavo all’interno di un passaggio ventilato di cui ci accorgemmo io e Claudio diversi mesi fa. Lui accoglie la proposta con entusiasmo, facciamo girare la voce e scopriamo che anche il buon Andrea (Imbriani) è interessato e curioso di vedere la grotta.

Si mette in moto la macchina organizzativa, tiro insieme il materiale necessario e appuntamento ore 15:00 a Fonteno a casa di Efrem, dove trovo anche Andrea che si unirà a noi.

Il tempo di un veloce caffè e via verso Grone.

Arriviamo a Grone verso le 16:00 (dove l’efficientissimo Gianluca si è reso come sempre utile e disponibile nella preparazione di alcuni materiali di cui eravamo sprovvisti e che ci fa trovare nel suo garage), parcheggiamo, ci prepariamo e ci incamminiamo verso il sentiero di avvicinamento che purtroppo riscontro essere stato letteralmente devastato da numerose piene. Lo avevamo sistemato io e Claudio l’estate scorsa con 2 giorni di duro lavoro…buttati al vento. Va beh, pace.

Il sentiero infatti costeggia l’alveo di una valletta in cui io, in 15 anni, non avevo mai visto una sola goccia d’acqua: beh, questa volta di acqua ce n’è e nemmeno poca. Ulteriore elemento che la dice lunga sulla situazione idrologica complessiva della zona.

La grotta D12 è molto interessante.

Scoperta ed esplorata nel 2014 dal gruppo speleologico “I Tassi” di Milano, si presenta con un tipico accesso in interstrato all’altezza dell’alveo della valle.

Geograficamente si trova in un’area sicuramente molto strategica (frazione Sant’Antonio di Grone) per accedere al reticolo carsico, sicuramente presente, afferente l’alimentazione della nota sorgente Acquasparsa. Ricordo che, a seguito delle operazioni di tracciamento condotte da Progetto Sebino nel 2017 nell’ambito del progetto “100 km di Abissi” (finanziato da Società Uniacque) l’Acquasparsa risultò essere idrologicamente collegata con il complesso carsico Bueno Fonteno-Nueva Vida.

Da un cunicolo iniziale di una ventina di metri da percorrere strisciando, si accede ad un grandissimo salone, ben concrezionato e con alcune diramazioni.

Il gruppo dei Tassi, sempre nel 2014, dopo la scoperta portò avanti le esplorazioni, in particolare un impegnativo scavo sul fondo della grotta (che chiude assai tristemente su angusta frattura ricolma di fango fradicio). Dopo alcuni tentativi e la realizzazione del rilievo topografico, si dimostrarono assolutamente corretti e collaborativi comunicando a Progetto Sebino della scoperta, trasmettendoci copia del rilievo topografico e spiegando come le loro velleità esplorative all’interno di questa cavità si fossero di fatto esaurite, frustrate dagli sforzi non premiati dello scavo sul fondo.

Da allora da un punto di vista speleologico ed esplorativo la grotta era stata un pò “dimenticata”.

Questo finchè, nel Giugno 2019, io e Claudio (Forcella) durante un sopralluogo a Grone decidiamo di revisionare bene gli ambienti della grotta, effettuando un nuovo rilievo topografico e realizzando un bel pò di foto.

Lo scopo principale del sopralluogo è comprendere un pò meglio l’origine e la provenienza del non indifferente flusso d’aria che, quasi sempre presente all’ingresso e nel cunicolo iniziale, si perde letteralmente una volta all’interno del grande ambiente del salone. 

E’ in quell’occasione che, riprendendo in esame ogni singolo pertugio o dettaglio, decidiamo di curiosare in un passaggio, che si trova appena dopo il cunicolo iniziale sulla sinistra e dove, forse, lo stesso gruppo dei “Tassi” aveva già abbozzato un primo tentativo di scavo. Infilandoci ci accorgiamo in maniera netta di un flusso d’aria in uscita, non violento ma chiaramente avvertibile e, a seguito di verifica confermativa con classico incenso profumato, comprendiamo che forse l’ambiente è meritevole di approfondimento.

Per via delle numerose attività in ballo decidiamo di rimandare all’autunno, poi all’inverno…infine la pandemia di Covid-19 ha drasticamente interrotto le attività speleologiche…ed eccoci ai giorni nostri.

Sabato 3 Ottobre il flusso d’aria all’ingresso è appena percettibile ed è in entrata.

Solito discorso: la stagione non è delle più indicate per effettuare valutazioni del genere ed il contesto è ulteriormente confuso in un periodo caratterizzato da alternanza di calde giornate di sole con giornate umide, piovose e tipicamente autunnali.

Quando entriamo sono già le 17:00, il tempo di permettere ad Efrem e ad Andrea di farsi un giretto nella bella grotta ed è poi subito tempo di cominciare.

Come prima cosa bisogna sbancare per allargare il passaggio affinchè si possa lavorare con una certa comodità, partiamo quindi dall’imbocco.

Comincia il passamano di sassi, più o meno grandi, e di secchi ripieni di terra.

Ci accorgiamo che la terra all’interno del vano da indagare è sostanzialmente asciutta almeno per i primi10-20 cm di spessore: questo può essere forse l’effetto del passaggio di un flusso d’aria?

Il lavoro si dimostra faticoso (come sempre) ma procede senza intoppi e tutto sommato velocemente, anche perchè decisamente non manca lo spazio intorno a noi per depositare il materiale estratto.

Efrem si diletta in alcuni ottimi scatti di fauna ipogea, supportato oltre che dal suo buon gusto anche dal suo super telefono Huawei (pubblicità occulta) con fotocamera in grado di fotografare gli atomi…

Dopo circa un’ora e mezza (sono quindi le 18:30), la lieta sorpresa: sentiamo una voce che ci chiama provenire dal cunicolo d’ingresso e…chi ti vediamo arrivare?

Ma certo…Gianluca!!! Impossibilitato a presenziare fin da subito per impegni assunti per il pomeriggio, appena liberatosi non ha resistito alla tentazione di venirci a trovare!!!

Grande!

Ecco che alla fine siamo addirittura in 4…e Gianluca è uno di quelli che, soprattutto quando si disostruisce, fa la differenza: due mani grandi come paccheri, forza fisica e tanta tanta voglia!!!

Nuovamente ringalluzziti dall’inaspettata sorpresa ci diamo dentro per almeno un’altra ora e mezza, divertendoci come di consueto.

Alla fine il risultato è ottimo: abbiamo sbancato circa 1 mc di materiale, riuscendo a rendere agevole l’accesso al vano, al cui interno ormai ci si muove decentemente.

A turno ci infiliamo per vedere dove sia meglio cercare la prosecuzione ma, allo stato attuale, la morfologia reale dell’ambiente ancora non ci appare: non si capisce quindi bene dove possa essere la prosecuzione, bisogna svuotare ulteriormente per capire. Intanto munito di incenso mi infilo all’interno e, dopo poco, trovo la conferma del punto da cui sembra provenire l’aria (in uscita…boh…).

Bene! L’aria c’è, abbiamo una guida. Ed il lavoro è stato più che impostato e inquadrato.

Osservando inclinazione e giacitura degli strati la prosecuzione si intuisce, l’aria tuttavia proviene da un altro punto.

Sono ormai le 20:30 e preferiamo non fare tardi. Per oggi 3 ore buone di scavo possono anche bastare, siamo già andati oltre le aspettative.

Quando usciamo, di lì a poco, ormai è buio.

Rassettiamo e ci cambiamo sullo sfondo delle lucine in lontananza della Pianura Padana.

Bisognerà tornare.

E sicuramente torneremo.

Intanto altra bella ed utile giornata, in ottima compagnia.

Tra i presenti, c’è chi non vede l’ora di tornare e proseguire…perchè le prospettive esplorative sono sicuramente stimolanti e la comodità da un punto di vista logistico (2 minuti a piedi dalla macchina) sono un aspetto tutt’altro che trascurabile.

Penso proprio che sarà un bel passatempo serale infrasettimanale per questo autunno e inverno…

Maurizio