Report: Giovedì 27 Agosto 2020

Partecipanti: Claudio Forcella, Maurizio Greppi

Luogo: Monte Sicolo, Valle di Fonteno

Obiettivo: prosecuzione scavi sul fondo

Questa volta sono accompagnato dal buon Claudio che, molto solleticato dalle notizie in arrivo da Qator, viene con buona motivazione e slancio.

Arrivati all’ingresso noto subito che il flusso d’aria sembra minore rispetto a settimana scorsa.

Scendiamo.

Proseguiamo ovviamente da dove avevamo lasciato io e Andrea, sempre seguendo il flusso d’aria verso il basso.

Il buco sul fondo si allarga sempre più ed il materiale rotola che è un piacere, purtroppo perdiamo un pò di tempo con alcuni grossi massi incastrati che, ahimè, vanno in qualche modo ridimensionati a colpi di mazzetta e punta finchè, finalmente, dopo qualche ora, la via è quasi libera.

Molto tempo lo perdiamo anche per gestire il materiale che man mano viene estratto: come detto lo spazio scarseggia e siamo giocoforza costretti a posizionarlo lungo le pareti del piccolo pozzo, sfruttando il fango come collante…ovviamente non è che sia granchè sicuro, soprattutto quando si è in fase di uscita o entrata nel pozzo, visto che gli appigli per i piedi non si vedono più e il rischio è di puntellarsi non su una sporgenza rocciosa ma su di un sasso incastrato/incollato e con sotto il compagno non è proprio il massimo: estrema calma e attenzione, quindi.

Tant’è che dovendo battezzare in qualche modo il pozzetto scavato, vista la situazione precaria e pericolante, il nome esce spontaneo: Pozzo Morandi…..

Ma ormai ci siamo e possiamo finalmente cominciare ad osservare il nuovo ambiente su cui ci affacciamo, dopo 6 metri di scavo in verticale.

Si vede e non si vede, meglio allargare ancora. Molti sassi, alcuni anche di buone dimensioni, si sono incastrati nel passaggio che ormai, a dire il vero, è già transitabile seppur scomodo.

Prima Claudio e poi io ci divertiamo a buttare nel vuoto, a calci o a colpi di piede di porco, i vari balocchi incastrati…una goduria sentirli cadere nel vuoto e poi rotolare.

Alla fine, stando attenti a non scivolare lungo una sorta di piano inclinato osserviamo il nuovo ambiente, che non sembra per niente piccolo: sembra quasi il soffitto di un grosso meandro!!! Altezza sui 3/4 metri, larghezza 3 metri… Sembra dirigersi sia a destra che a sinistra…verso il basso si vede invece un pozzo, di buone dimensioni, sui 3 metri stimati di altezza e 3 di larghezza, con due possibili prosecuzioni apparenti…inoltre quasi frontalmente sembra di vedere un passaggio a pavimento in mezzo a del materiale franato…

L’ambiente pare riparato sotto un grosso tetto costituito dalla parete piena, insomma dal soffitto, quindi forse si è preservato dalla caduta di materiale dall’alto… pareti lisce, lavorate…insomma tutto fa ben sperare…

Delirio!!! Dai che ci siamo!!!

Bisogna solo scendere…

Purtroppo si è fatto tardi e siamo nuovamente fradici e infreddoliti. Inoltre, anche per scaramanzia, non ci siamo portati volutamente l’occorrente per la realizzazione dell’armo.

Più che soddisfatti e ormai sognanti, usciamo, rimettiamo in sicurezza l’ingresso e torniamo al fuoristrada ansiosi di raccontare le belle novità della giornata ai nostri compagni che sono in attesa di avere aggiornamenti a riguardo…

Siamo certi che non passeranno molti giorni e saremo di nuovo a Qator…

Maurizio