Bueno Fonteno
Il posto è scomodo, stretto, fangoso e “delicato” ma alla fine sei talmente
curioso di scoprire cosa si nasconde oltre quell’ostacolo che ci torni.
Bueno Fonteno: la volta precedente, raggiunti i massi in cima alla risalita, ci
siamo detti saggiamente: “dobbiamo organizzarci per la delicata
disostruzione”. Siamo usciti dalla grotta sognando spazi più o meno grandi in
base al potere della propria fantasia.
Oggi siamo qui e la saggezza che ci ha frenato la volta precedente non è
sufficiente a farci evitare del tutto i rischi di una, appunto, delicata
disostruzione. Sebastian è già in cima alla bagnata risalita e sta lanciando
massi nel vuoto. Fragore dopo fragore ad un certo punto la sua luce
scompare e, grazie alle provvidenziali radio trasmittenti che ci permettono di
comunicare anche con il frastuono del torrente che scende impetuosa lungo
la grotta, la sua voce ci conferma che è riuscito a superare l’ostacolo e
guardare avanti.
Saliamo il grande pozzo, colpiti da una pioggia maledetta, anche io e Guido e
raggiungiamo Seba superando il delicatissimo cumulo di massi ancora poco
addomesticato dal lavoro di disostruzione. La grotta continua salendo lungo
un’ampia frattura. L’acqua scorre sul fondo e gocciola da ogni parte. Ormai
siamo bagnati! Superiamo un masso e ci troviamo alla base di un salto
battuto da una cascata che sale per circa 20 metri. La frattura pero prosegue
e una zona fossile e fangosa porta ad un passaggio stretto che sale fra grossi
massi. Per salire serve trapano e corda.
Guido si sacrifica: ribagnandosi ritorna al passaggio dei massi in testa al
pozzo a recuperare trapano e corda. Pianto un Fix, metto la staffa e riesco ad
infilarmi in un ambiente abbastanza ampio e mi trovo alla base di un camino.
Fisso la corda e faccio salire i compagni.
Il camino, ampio e fossile, sale per circa 30 metri, poi il buio si confonde con
la nebbia di condensa ed è difficile capire come prosegue. Alla base del
camino si apre un ampio e liscio cono di fango che precipita verso una stretta
fessura decisamente impraticabile; curioso.
Un filmato ricordo e torniamo sui nostri passi lasciando in loco la corda
dinamica utilizzata per salire l’ultimo tratto. Scendiamo da Alberto che ci ha
aspettato sonnecchiando nel grande salone. Beviamo qualcosa di caldo,
mangiamo e iniziamo lentamente a risalire verso l’ingresso. Siamo d’accordo
con Maurizio e Gianluca di uscire verso le 20 per andare a mangiare
qualcosa assieme.
Uscendo finiamo di bagnarci da capo a piedi ma, superato il pozzo da 50, con
calma guadagniamo l’uscita. Fuori c’è ancora luce, sono le 18,45 circa.
Scendiamo alla macchina, ci cambiamo e aspettiamo i soci.
Alle 20 decidiamo di andare a mangiare e bere qualcosa lasciando un
messaggio sulla macchina di Maurizio.
Maurizio e Gianluca usciranno dopo altre due ore, tutto bene, hanno proseguito gli scavi nella condotta fossile “Via Paglia”, un cunicolo freatico riempito di terra potenzialmente promettente, non sono riusciti a passare ma manca poco e sembra che oltre vi sia un ambiente più ampio.
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