BUENO FONTENO
16 marzo 2019

Partecipanti: Giorgio Tomasi (Progetto Sebino) Maurizio Greppi (Progetto Sebino) Sebastian Ferri (SCO)

Sabato mattina, sono in una deserta piazza di Fonteno, aspetto uno speleo che conosco e
uno che non conosco per niente, due speleo con cui non sono mai stato in grotta.
Ecco il primo, lo riconosco perché esce dalla macchina con uno stemma dello SCO
appiccicato su cappellino.
Ci presentiamo, lui è Sebastian, ed assieme ci beviamo un caffè nell’unico bar della
piazza, mentre aspettiamo Maurizio del Progetto Sebino la nostra guida di oggi. Ci deve
guidare nell’abisso Fonteno con l’obiettivo di raggiungere il salone Ciclopico dove
completare una risalita per raggiungere un arrivo d’acqua.
Ecco Maurizio assieme torniamo al bar. Questa volta è il turno del cappuccino con
Brioche, purtroppo il locale non è fornito di Brioche fresche e ci tocca una pessima Brioche
confezionata. In compenso il barista è la personificazione della “simpatia” e per la seconda
volta ci guarda con sospetto!
Meglio avviarsi verso la grotta.
Troppo bello arrivare in auto a pochi minuti dall’abisso, non sono abituato a queste
comodità.
Inizia la discesa; il lungo meandro, il grande pozzo da 50 metri, la profonda forra e siamo
nel salone Ciclopico.
La base della risalita è un posto un po’ scomodo e fangoso ma troviamo un angolo per
scaldarci un caffè mentre prepariamo il materiale.
Maurizio risale la corda fino al punto raggiunto la volta precedente, sistemate la corda
statica per la progressione, piazza la dinamica di sicura per la risalita e continua
l’arrampicata verso la misteriosa finestra.
“Non manca molto per arrivare in cima, c’è uno scivolo che si può provare arrampicare
facilmente in libera, dovrebbe essere facile”. Queste le parole di Maurizio di ieri, oggi,
appeso alla corda, lo sento che lancia porconi alla parete marcia, all’acqua che gli entra
fino agli stivali ed alla finestra che non sembra poi così promettente. Così per più di un’ora
cerca di guadagnare.
Gli do il cambio.
Salgo seguito da Sebastian che mi farà sicura appeso al frazionamento, in alto in modo da
poterci parlare con comodità. Proseguo la risalita.
La roccia non è il massimo ma fix dopo fix riesco a raggiungere la sommità del pozzo. Mi
trovo in una frattura piuttosto scomoda e stretta, faccio fatica a piazzare due fix in roccia
Sono di fronte ad un serie di massi incastrati nella fessura che mi impediscono di vedere
oltre dove sembra che l’ambiente si allarghi. Non sarà facile scavalcare i massi e
comunque bisognerà far cadere dal pozzo i blocchi instabili, ovviamente dopo avere
recuperato la corda di progressione. L’unica idea per lavorare con una certa sicurezza in
quel luogo è quella di utilizzare, per smuovere i massi, un asta sufficientemente lunga che
permetta di stare ad una certa distanza evitando il rischio di essere colpiti.
Scendo e lascio il posto a Sebastian che sale pere valuta anche lui il “delicato” lavoro di
pulizia da effettuare per poter proseguire l’esplorazione.
Dobbiamo attrezzarci e tornare, sarà per la prossima volta.
Non è tardi, abbiamo tempo quindi per proseguire la discesa lungo il ramo principale fino a
raggiungere un rametto fossile, che risulta quasi completamente ostruito da un accumulo
di terra, per valutare la possibilità di scavo. Abbiamo con noi delle fantastiche attrezzature
da scavo (palette) costruite dal nostro fabbro di fiducia da collaudare e lasciare nella zona
dello scavo.
Tocca a me il terzo turno di scavo!
Gli attrezzi da scavo funzionano bene, la terra si sposta abbastanza facilmente ma il posto
è scomodo. Dopo poco tempo sono subito cotto e mollo la paletta. I miei soci, più efficienti
e stimolati di me fanno ancora un turno a testa avanzando qualche metro. Resta ancora
molto da scavare, un lavoro di pazienza che però potrebbe dare buoni risultati, dal poco
spazio fra roccia e terra, illuminando avanti sembra di vedere un buoi profondo.
Usciamo concedendoci solo brevi pause e dopo circa 11 ore di grotta conquistiamo il
nostro posto in pizzeria dove brindiamo con una buona birra media.
Comunque bella grotta!
Giorgio Tomasi