Partecipanti PS: Claudio Forcella, Gianluca Perucchini, Andrea Belotti

Partecipanti gruppi esterni: Davide Leri (SCO)

 In prospettiva dei prossimi previsti lavori di tracciamento delle acque del complesso carsico di Fonteno abbiamo valutato di effettuare alcuni lavori di sistemazione di alcuni armi e passaggi critici nel ramo di Fangul. Vista la necessità di scendere più volte nella galleria di fondo per installare i sensori di portata, eseguire misure strumentali nonché campionamenti, abbiamo ritenuto auspicabile rendere la progressione meno faticosa possibile in quello che finora è stato ritenuto uno dei rami più ostici.  Questo inoltre permetterà anche ai meno allenati di vedere zone  che sono state raggiunte in pochissime occasioni. Va anche ricordato che poco prima dell’interstrato di fondo dove sparisce il fiume si diparte un breve meandro ascendente che porta ad un spettacolare camino dalle dimensioni di base di 10 x 20m non ancora  risalito.

Fatto sta che ci siamo organizzati e armati dei materiali necessari fra cui due trapani siamo scesi a quote comprese fra i -200 e -250m. Essendo in quattro ci siamo divisi in due squadre.

Io e Davide abbiamo subito sistemato arretrandolo l’armo della prima verticale che si incontra in discesa mentre Gianluca e Andrea hanno allargato la successiva strettoia che da accesso alla verticale sopra il bivio che porta al ramo degli Orsetti.

Fatto ciò siamo scesi alla verticale successiva che portava sul bordo di una grossa vasca dove invariabilmente finivano i sacchi bagnando i materiali in essi contenuti. Il problema è stato risolto spostando il percorso della corda con un frazionamento.

Immediatamente dopo bisognava superare un’altra vasca coperta da un ponte  di roccia risalendolo per superarlo. Qui abbiamo optato per l’esecuzione di un traverso che ci ha permesso di superare la vasca passando sotto il ponte.

Dopo la vasca la via proseguiva su uno stretto budello (Parto podalico) inclinato e fangoso e lungo circa 5 metri.  All’andata non vi erano particolari problemi in quanto ci si lasciava scivolare giù in sicura sul discensore fino ad affacciarsi sul pozzo sottostante ma al ritorno la difficoltà causata dalla mancanza di appigli era notevole e le energie necessarie si sprecavano. Qui Gianluca ha fatto un lavoro di allargamento cui ha fatto seguito un abbassamento del pavimento che fortunatamente era costituito da terriccio pressato. Ora quello che prima veniva percorsa a prezzo di sudore e imprecazioni varie si fa in relativa scioltezza.

A questo punto valutato l’orario e soddisfatti di quanto fatto, abbiamo convenuto di meritarci una bella pizza e siamo usciti.

Claudio